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Allegato C1 - Comune di Torino:
Sintesi deliberazione del comune di Torino per avvio progetto sperimentale affidamenti familiari difficili con sostegni professionali

Premessa

Questa sperimentazione deriva dalla difficoltà di promuovere e attivare affidamenti familiari di minori in particolari e gravi condizioni personali ospiti, spesso da tempo, di strutture residenziali e che non possono rientrare nella loro famiglia. In specifico: situazioni di disabilità grave; disturbi del comportamento e patologie psichiatriche; abusi sessuali intrafamiliari; precedenti affidamenti "interrotti" o con esperienze di "pendolarismo" assistenziale (inserimenti in più comunità alternati a rientri in famiglia o affidamenti); problemi sanitari non riconducibili a disabilità riconosciute ma che necessitano di rilevanti cure assistenziali, devianza grave.

L’esperienza rileva come spesso la difficoltà a reperire famiglie per situazioni particolarmente difficili sia dovuta alla carenza di supporti professionali sicuri, continuativi, intensi e significativi. Non solo, ma poiché il sostegno e l’appartenenza ad una organizzazione che aiuta può permettere di reggere situazioni particolarmente difficili, risulta molto importante valorizzare al massimo le risorse e potenzialità del privato sociale stimolandolo a promuovere la disponibilità di persone e nuclei allo stesso appartenenti.

La sperimentazione in oggetto prevede due modalità:

I sostegni comportano un "pacchetto individualizzato" di interventi professionali, per i quali viene riconosciuto un corrispettivo fino ad un massimale, che comprendono: interventi educativi domiciliari e per l’inserimento del minore; sostegno alle competenze genitoriali e osservazione della relazione tra genitori e figli durante gli incontri "protetti"; sostegno e accompagnamento nella fase di riavvicinamento/rientro nel nucleo di origine; interventi di cura e assistenza in caso di disabilità o problemi sanitari; assistenza familiare per le incombenze domestiche.

Gli attori

I minori

La sperimentazione è rivolta a minori ospiti di strutture residenziali che non possono rientrare nel nucleo d’origine e necessitano di accoglienza in famiglia affidataria con le seguenti problematiche e condizioni:

La famiglia affidataria

La famiglia che viene scelta, preferibilmente, tra quelle con esperienza di affidamento di minori:

La famiglia di origine

Occorre tenere presente che il minore in affidamento ha due famiglie: quella d’origine e quella affidataria. Ignorare l’una o l’altra contribuisce ad accrescere la complessità degli eventi che il minore si trova a vivere.

A questo proposito, nel pensare un intervento di supporto professionale all’affidamento familiare si ritiene importante avere tra gli obiettivi quello di mantenere e rinsaldare i legami tra minore e famiglia d’origine, oppure quello di "sanare", anche nel distacco, l’immagine del legame.

Nello specifico i genitori naturali, nell’ambito delle eventuali disposizioni dell’Autorità Giudiziaria e del progetto per il minore, mantengono il più possibile relazioni con il figlio utilizzando le proprie risorse e competenze. Allo scopo:

Le organizzazioni accreditate

Queste organizzazioni svolgono compiti di promozione, attraverso l’attività di sensibilizzazione, per il reperimento di famiglie affidatarie nonché collaborano stabilmente con i servizi territoriali, la famiglia affidataria e quella d’origine (ove possibile) nella predisposizione e in tutte le successive fasi del progetto individualizzato.
In particolare forniscono, sulla base delle esigenze espresse nel progetto, interventi professionali che assolvono alle seguenti funzioni:

Oltre a fornire le prestazioni necessarie all’esercizio delle funzioni sopra indicate, le organizzazioni accreditate possono proporre altri interventi (che le stesse sono in grado di fornire), ritenuti necessari per i bisogni dei minori e delle famiglie.

A titolo esemplificativo tali interventi potrebbero riferirsi a:

Il Comune

Il Comune è titolare della sperimentazione e del progetto quadro relativo ai minori in collaborazione con i Servizi sanitari e quelli del Centro di Giustizia minorile per le rispettive competenze.

Allo scopo attiva momenti di sensibilizzazione mirati al reperimento di famiglie affidatarie, effettua gli opportuni percorsi di conoscenza delle famiglie disponibili e idonee alla sperimentazione, individua, tra quelle disponibili, le Organizzazioni idonee.

Nello specifico:

Riconoscimenti economici

Alle famiglie affidatarie è riconosciuto un contributo corrispondente alle quote previste per l’affidamento residenziale a terzi.

Alle organizzazioni accreditate la spesa mensile relativa al pacchetto di supporti professionali a sostegno dell’affidamento familiare è fissata in massimo €. 1.000,00 lorde.

Può essere maggiorata nei seguenti casi:



Documento fornito da:
Liana Burlando

Creato da:Comune di Genova
Coordinamento Nazionale Servizi Affidi

Creation date : 2007-10-13 - Last updated : 2010-03-08

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