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Forme di sostegno all’affido familiare

Il CNSA ribadisce il valore fondamentale e preminente della famiglia affidataria volontaria, il cui ruolo è stato ed è cruciale nello sviluppo dell’affido familiare.
Negli anni, le condizioni e i bisogni dei minori e delle loro famiglie che rendono indispensabile un allontanamento temporaneo dei figli dal proprio ambiente, sono divenute sempre più complesse a causa della multidimensionalità dei problemi sociali, dell’emergere di nuove domande e bisogni, della complessità delle risposte e degli esiti delle stesse, dei fenomeni di "cronicizzazione assistenziale".

A fronte di questa situazione, s’incontrano sempre maggiori difficoltà nel reperire famiglie affidatarie disponibili ad accogliere quei minori che si trovano in particolari e gravi condizioni personali.

Le difficoltà emergenti e la necessità di pensare forme alternative all’istituzionalizzazione, anche per minori "difficili", rendono indispensabile e opportuno considerare le sperimentazioni quali le famiglie professionali e le forme di sostegno all’affido tradizionale, che possono fornire interessanti spunti di riflessione, ma che richiedono un monitoraggio ed un’attenta valutazione proprio per le specificità che presentano e per il loro avvio recente.

Gli interventi a sostegno delle famiglie coinvolte in affidi familiari particolarmente onerosi, quali i progetti attivati dal Comune di Genova e di Torino (dei quali si allega un abstract) consentono di mantenere centrale il ruolo e la funzione della famiglia affidataria volontaria, assicurando uno specifico supporto professionale attuato attraverso strumenti e risorse ben definiti (educatori professionali, strutture d’appoggio diurno e residenziale, mediatori culturali, ecc.).
Un sostegno, quindi, alle famiglie affidatarie e non la "professionalizzazione" delle stesse.

Il compito dei Servizi Pubblici è quello di considerare, nell’ambito del progetto di affido, con massima attenzione le possibili criticità che la famiglia affidataria che accoglie minori particolarmente problematici e gravemente compromessi, potrebbe trovarsi ad affrontare, prevedendo opportuni e mirati strumenti di supporto e di integrazione alle risorse delle famiglie affidatarie stesse.

Altre esperienze quali le "famiglie professionali" (allegato D1) che usufruiscono di sostegni quali un’èquipe operativa integrata, la supervisione congiunta èquipe/operatori di territorio, la figura del tutor 24 ore su 24 e dove viene attuato il binomio affidamento-lavoro, e relativamente alle quali alcune associazioni esprimono valutazioni critiche, non sostituiscono comunque l’affidamento familiare né l’intervento degli operatori professionali dei servizi, ma rappresentano il tentativo di identificare ulteriori risposte a situazioni specifiche.

A fronte di quanto sopra indicato, occorre però essere consapevoli che per situazioni particolarmente compromesse permangono vuoti di risposte, che richiedono una riflessione più ampia e devono essere urgentemente colmate attraverso politiche mirate o verso le quali è necessario siano assunte da parte della Magistratura decisioni diverse (affidamenti giudiziari, dichiarazione dello stato di abbandono e di adottabilità).
Ci riferiamo a quelle situazioni in cui le problematiche personali, quali tossicodipendenza, alcoolismo e problemi psichiatrici, spesso anche aggravate da problematiche relative all’abitazione e al lavoro, incidono pesantemente sugli sforzi e le possibilità di svolgere le proprie funzioni genitoriali. In questi casi, il supporto necessario per garantire il diritto del minore ad un nucleo familiare adeguato, anche attraverso affidi di sostegno, esige allora modalità d’intervento complesse e articolate, anche con l’intervento di più Servizi Pubblici.

Questo panorama piuttosto variegato d’interventi ha mostrato come il progettare l’affido, anche nelle sue forme più leggere, non può prescindere dallo sviluppo e consolidamento dei valori della solidarietà e alla spontaneità delle diverse forme d’aiuto.

Ci sembra utile inoltre ricordare che, in ogni caso, per i bambini ed i ragazzi, l’affido è il luogo in cui qualcuno ti accoglie, una casa dove poter abitare, anche solo per alcuni periodi: le sottigliezze linguistiche, per loro, "perdono" significato all’interno delle proprie esperienze.

Maggio 2006 - Parma
La Presidenza e la Segreteria del C.N.S.A.
Le Associazioni



Documento fornito da:
Liana Burlando

Creato da: Comune di Genova
Coordinamento Nazionale Servizi Affidi

Creation date : 2007-10-13 - Last updated : 2010-03-08

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