MALATTIA MENTALE
Dinanzi alle possibili difficoltà della vita non tutti reagiamo allo stesso modo.
Pur essendo tutti esposti alla sofferenza, solo alcuni sviluppano un disturbo psichico.
Un tempo, il concetto di follia era posto dentro l’individuo, certamente dipendente dalla biologia, ma solo in parte. Oggi tutti sono concordi nel sostenere che un ruolo fondamentale è svolto anche dal rapporto con il mondo: la follia non è più solo una caratteristica del singolo ma si lega alle relazioni di questo con gli altri.
Infatti le continue sollecitazioni ambientali (STRESSORS) richiedono alla persona uno sforzo di riadattamento alla nuova situazione; esse quindi vanno ad incidere sul benessere, attivando una reazione di adattamento che può riportare a situazione di benessere, nel caso abbia esito positivo o, in caso negativo, a condizione di disagio e disturbo mentale. Il processo che porta a aggravamento della condizione mentale viene definito DESTABILIZZAZIONE mentre quello inverso di trasformazione positiva è la RESTITUZIONE. Tali processi sono influenzati da fattori biologici, sociali, psicologici, ecologici e sanitari; a seconda dell’influenza che hanno sul ciclo vitale della persona, possono costituire fattori di rischio, qualora risultino deficitari, opprimenti e spingano verso condizioni di disturbo, o fattori protettivi qualora costituiscano elementi utili a ridurre la possibilità di destabilizzazione e risorse efficaci per il recupero del benessere.
Molteplici sono le definizioni proposte per identificare la malattia mentale, ma è bene ricordare che quando si parla di malattia mentale si fa riferimento ad uno stato di intensa sofferenza psichica, protratto nel tempo, che va ad incidere su tutti gli aspetti del vivere, favorendo l’insorgenza di molteplici altre problematiche (mancanza di lavoro e di relazioni significative, dipendenze, sofferenza legata alla malattia stessa, ecc.).
Principali obiettivi da perseguire in tale ambito sono l’abbattimento dello stigma concernente la malattia psichiatrica ed il reinserimento sociale del malato, in vista della restituzione, allo stesso, del diritto di cittadinanza e del miglioramento della sua qualità di vita.